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Quest' anno la professoressa di ginnastica, Prof.ssa Barbara Barchetti, ha proposto alle classi terze un'attività: essere a coppie insegnanti di educazione fisica per un giorno. Io ho già fatto quest'esperienza e ho sperimentato cosa si prova, quindi vi dirò come secondo me è quest‘attività. Sicuramente ci sono punti di forza ma anche punti di debolezza.

Uno dei primi è stato il fatto che alcune attività coinvolgessero tutti, anche se alcune persone non erano interessate allo sport proposto e quindi non hanno ascoltato la spiegazione disturbando sia i compagni che gli „insegnanti“ , i quali non potevano proseguire la lezione. Un altro punto di forza è stato il fatto di poter cambiare a nostro piacere l’attività da proporre, sempre però tenendo conto dell’ambiente chiuso. Alcuni punti di debolezza sono stati invece il poco tempo a disposizione e le attrezzature limitate. Noi ad esempio volevamo giocare a pallavolo ma non c’erano palloni a sufficienza per allenarsi né la rete, quindi abbiamo dovuto arrangiarci improvvisando degli esercizi che non avevamo pianificato. Il fattore tempo è dovuto alla confusione fatta da alcune persone che non ascoltavano e che ci costringevano continuamente a doverle richiamare, togliendo spazio alle attività da spiegare e da eseguire. A volte i compagni non ascoltavano perchè si sentivano superiori alla persona che stava facendo in quel momento da insegnante e, visto che anche le squadre venivano composte proprio da quest’ultimo, alcuni "alunni" si arrabbiavano perché non erano in squadra con i loro amici, oppure  continuavano a sollevare polemiche inutili. Io mi sono sentita un po' presa in giro dai miei compagni perchè ascoltavano solo l'altra insegnante e non me. Ma ero anche arrabbiata con me stessa perché non ero riuscita a dare il meglio di me: pensavo di non dover urlare molto invece sono tornata in classe senza un filo di voce. Nonostante tutte le cose negative, quest'esperienza mi è servita perché ora ho capito come si sente un insegnante quando gli alunni fanno confusione.​

Sara Caporale 

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NOI, PROF PER UN GIORNO IN PALESTRA

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