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ABBIAMO LETTO IN CLASSE IL MITO DI PLATONE, TRATTO DAI “DIALOGHI”, SUI "Fondamenti della società civile"

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Zeus dà agli uomini il dono del pudore ( la capacità di ascoltare le opinioni degli altri  e di accettare punti di vista diversi) e della giustizia.

Ci siamo chiesti: sono sufficienti questi due doni per la civile convivenza o servono anche altri principi?

 

Ecco le risposte dei bambini

 

Secondo me i doni del pudore e della giustizia servono, sono necessari, ma non sufficienti.

Per la civile convivenza servirebbe anche un altro dono: l’uguaglianza. Nessuno si deve credere superiore agli altri.

Tutti devono avere una vita dignitosa, quindi ci si deve organizzare in modo che la comunità possa dare un aiuto a chi è in difficoltà.  (Riccardo)

 

 

I doni che Zeus ha fatto agli uomini sono molto importanti, ma serve anche l’intelligenza che aiuta l’uomo nelle scelte della vita. Serve anche la capacità di amare tutto ciò che è intorno a noi. Occorre essere liberi e vivere la vita nel miglior modo possibile, senza la mancanza delle cose più importanti, come il diritto allo studio. Anche avere un lavoro è necessario: ci permette di procurarci il cibo, di avere una casa e una famiglia. (Jacopo R.)

 

 

Io penso che per una civile convivenza non bastino il pudore e la giustizia: fin da quando sono piccolo i miei genitori mi insegnano che occorre rispettare anche le regole fissate dalla comunità. È necessario essere educati, gentili e rispettosi nei confronti di persone, animali e cose.

Non è pensabile, per esempio, prendere in giro i più deboli. (Lorenzo)

 

 

Ascoltare le opinioni altrui, accettare diversi punti di vista e avere una giustizia non sono sufficienti perché gli uomini possano convivere civilmente. Bisogna che tutti abbiano il rispetto gli uni degli altri e delle regole esistenti nella comunità in modo da non danneggiare la libertà altrui. Nella società civile deve esistere la regola del dialogo. Con queste basi e con i doni di Zeus si possono creare le condizioni favorevoli alla completa civile convivenza tra tutti gli esseri umani. (Alessandro)

 

 

Secondo me servono altri principi oltre al pudore e alla giustizia: l’umiltà e la lealtà, per esempio. Certo, non è facile essere coerenti con tutti questi principi, ci vuole una grande forza di volontà. (Davide)

 

 

Secondo me, Zeus avrebbe dovuto dare anche il dono della simpatia perché, oltre a sopportarsi, bisogna anche essere simpatici agli altri. È spiacevole vedere che alcune persone sopportano altre persone, ma fra loro non c’è simpatia. Secondo mio papà, serve anche un sistema educativo che insegni i valori della prudenza e del rispetto delle regole che governano la società. (Greta F.)

 

Secondo me serve anche il rispetto che significa accettare chi è diverso da noi e non distruggere la natura che ci circonda. È importante anche condividere quello che si possiede, così nessuno sarà infelice. La cosa più importante, però, è l’amore: esso permette a tutti gli uomini di fare sempre la cosa giusta. (Edoardo M.)

 

 

Secondo me, convivenza significa saper ascoltare le idee e le opinioni degli altri, rispettando i loro punti di vista a volte diversi dai nostri. È importante anche il senso di giustizia, cioè distinguere ciò che va fatto da ciò che non va fatto, nel rispetto della comunità. Il principio che unisce il pudore e la giustizia è l’amore per il prossimo. (Alberto)

 

 

A scuola abbiamo letto il mito di Platone: gli uomini non riescono a vivere bene insieme, perciò Zeus decide di dare loro due doni: il pudore e la giustizia. Secondo me, questi sono due doni importanti, ma non sono sufficienti. Anch’io vivo tutti i giorni in un gruppo: la mia classe. Alcuni giorni, andiamo d’accordo, altre volte litighiamo. Un gruppo di persone per vivere bene deve:

  • saper ascoltare gli altri (non interrompere chi sta parlando);

  • rispettarla giustizia (non imbrogliare gli altri);

  • credere nell’ amicizia, nel rispetto, nell’ amore;

  • conoscere l’umiltà (chi è più forte deve aiutare chi è più debole e chi sbaglia deve avere il coraggio di ammetterlo);

  • condividere successi e insuccessi (ad esempio, se sono felice devo dirlo ai miei amici). (Giulia)

 

 

Secondo me, per vivere una civile convivenza, oltre al pudore e alla giustizia, è importante il rispetto: sia per le persone che sono diverse da noi, sia per gli animali, per le cose, per l’ambiente, per la natura. Un altro principio è l’educazione, cioè comportarsi in modo gentile con gli altri, senza offendere, senza fare loro ciò che non vorresti fosse fatto a te.

(Edoardo S.)

 

 

Secondo me, manca il principio della solidarietà. Sono certamente importanti il principio del pudore, per rispettare l’opinione degli altri, e quello della giustizia, per stabilire delle regole uguali per tutti, però, in una società rispettosa di tutti, bisogna anche aiutare chi è in difficoltà ed è più debole degli altri: pensiamo ai bambini e agli anziani. Gli adulti e i giovani, che hanno fatto più esperienze dei bambini o hanno più energia degli anziani, hanno il dovere di pensare a chi ha bisogno del loro aiuto. (Noemi)

 

 

Per una civile convivenza servono altri principi:

  • l’onestà, la qualità di chi rispetta gli altri e agisce lealmente verso gli altri;

  • la collaborazione, cioè la capacità di cooperare con qualcuno per la realizzazione di cose comuni;

  • il rispetto, cioè l’atteggiamento di stima verso le persone;

  • la tolleranza, cioè il rispetto per le idee altrui, anche se in contrasto con le nostre;

  • l’uguaglianza che si realizza quando i diritti di tutti gli uomini sono uguali senza alcuna distinzione. (Jacopo B.)

 

Secondo me servono altri principi: la comprensione e l’amore per il prossimo.

Occorre dare sempre una seconda occasione a chi commette errori o sbagli, smettere di fare le guerre perché, come noi sappiamo, fanno solo del male. Bisogna combattere il razzismo: siamo tutti uomini. (Hana)

 

 

Credo che questi due principi siano fondamentali per andare d’ accordo, però credo anche che ci sia bisogno di uguaglianza, di unità e di aiuto reciproco. Per convivere pacificamente bisogna essere gentili e rispettosi. (Miryam)

 

 

La capacità di ascoltare le opinioni degli altri, accettare i vari punti di vista e la giustizia sono, secondo me, le giuste basi per una corretta convivenza civile, ma serve anche altro: l’intelligenza, per esempio. Essa ci permette di capire quali sono le cose da fare e da non fare. Anche il rispetto e la correttezza nei confronti delle cose altrui o delle persone sono decisivi per un rapporto sereno. Infine, la gentilezza e la bontà d’animo ci servono per affrontare situazioni particolarmente delicate e ci aiutano a interagire in modo on arrogante, ma adeguato. (Andrea)

 

 

Quando sono con mia cugina Simi giochiamo in cortile. A volte litighiamo perché io voglio avere ragione. Anche lei vuole averne… Poi, facciamo pace: io ascolto lei e le ascolta me, ci aiutiamo e ci scambiamo i giochi. Io penso che andare d’accordo è giocare insieme: sono cose belle e importanti! (Prabhjot)

 

C’erano una volta tre porcellini che volevano andare nel bosco, ma non sapevano che c’era il lupo. Uno costruì una casa di paglia, ma il lupo la distrusse, l’altro costruì una casa di legno e il lupo distrusse anche questa. Solo chi costruì una casa di mattoni si salvò: la costruzione era robusta e il lupo non riuscì a farla crollare. Bisogna essere sempre molto attenti e pensare prima di fare. (Anas e Reyan)

 

 

Secondo me, oltre ai principi del pudore e della giustizia servono anche:

  • il desiderio delle persone di stare insieme;

  • l’uguaglianza;

  • l’accoglienza;

  • l’onestà.

(Stefano)

 

Secondo me, con la parola GIUSTIZIA intendiamo il principio morale e sociale del riconoscimento e del rispetto degli uguali diritti di tutti gli uomini: tutti hanno diritto alla vita, al lavoro, alle cure, allo studio. Gli uomini, però, hanno anche dei doveri. Con la parola PUDORE indichiamo il rispetto di se stessi e degli altri. Non bisogna mai offendere e violare la vita privata degli altri. Dobbiamo rispettare la dignità del nostro prossimo. Per me CIVILTA’ significa gentilezza, educazione, buone maniere nei confronti delle persone e dell’ambiente che ci circonda: parco, scuola, biblioteca.

Con questi principi, è possibile una civile convivenza. (Greta T.)

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NOI E IL MITO DI PLATONE

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