CARMINA BURANA, un mondo da scoprire
I CARMINA BURANA sono dei testi antichi prevalentemente scritti in latino, tramandati da un manoscritto contenuto in un codice miniato, CODEX LATINUS MONACENSIS o CODEX BURANUS, proveniente dal convento di Benediktbeuern. I CARMINA BURANA sono degl’inni alla fortuna e gli autori dei testi parlano “male” della Chiesa (che si potrebbe paragonare alla politica attuale) e in quel tempo chi ne parlava male rischiava la pena di morte. Nel 1937 il compositore Carl Orff ha ripreso questi testi e li ha “mixati” con una base che allora era considerata moderna.
Il 22 novembre è stata organizzata un’uscita con la scuola per andare al teatro Ponchielli di Cremona ad ascoltare appunto CARMINA BURANA.
L’orchestra, da cui spiccavano due pianoforti a coda posizionati a specchio, e il coro misto, formato da tantissimi elementi tra cui anche ragazzi giovanissimi, erano tutti sul palco e l’insieme sembrava quasi un “esercito”. Oltre all’orchestra e il coro c’erano due solisti maschi ed una solista femmina, ed alcuni ballerini.
Il direttore d’orchestra, con mia sorpresa, non era un uomo ma una donna.
Lo spettacolo è stato molto bello anche se i danzatori non avevano, a mio avviso, abbastanza spazio e quindi non è stata valorizzata la parte del balletto. La parte musicale, invece, era molto curata, i musicisti erano perfettamente sincronizzati, ad ogni cenno della direttrice d’orchestra partivano in armonia.
Ho scoperto alcuni strumenti che non avevo mai visto… Ad esempio, uno costituito da una sorta di campanelli attaccati su un bastone e che vengono suonati picchiandoli con un pugno.
Tutta la musica era molto ritmata, a volte partiva piano per poi diventare sempre più forte.
Vorrei anche parlarvi del teatro Ponchielli, dove appunto si è tenuto questo concerto, perché merita di essere visto. Questo teatro fu costruito dall’architetto Canonica nel 1806 sulle ceneri del precedente “teatro della società” distrutto da un incendio. La sala è a forma di ferro di cavallo con 4 file di poltrone due grandi centrali e due più piccole ai lati; ci sono poi quattro piani con piccoli palchi e un ultimo piano galleria. L’atmosfera che si respira è quella di un antico teatro: il palco con il suo sipario di velluto rosso, i lampadari, le decorazioni sui palchi …. Tutto questo rende ogni rappresentazione più suggestiva.
Alessandra Gazzi
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