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INFINITAMENTE ARTE...

Giovedì 16 novembre 2017 noi alunni della classe 3A della scuola secondaria di primo grado di Rivarolo Mantovano ci siamo recati a Bozzolo, presso il Palazzo dei Principi, dove si è tenuta la mostra “Infinitamente Arte”. Il concorso internazionale d’arte, promosso dal Comune di Bozzolo e dalla Fondazione Don Primo Mazzolari, con la tutela del Ministero dei Beni Culturali, rappresenta una continuità con il premio d’arte ideato da don Primo Mazzolari nel 1954 e che, abbandonato dopo la sua morte, è stato ripreso nel 2003 con la formula della Biennale.
Noi non pensavamo che un piccolo paesino di provincia come Bozzolo potesse ospitare una mostra così importante a livello internazionale.

 

Siamo stati accompagnati dalle professoresse Maria Grazia Rongoni, Magosso Federica e Manini Manuela. All’ingresso del Palazzo ci ha accolto una guida che ci ha consegnato una scheda con uno spazio per prendere appunti e un altro dove, a fine mostra, abbiamo dovuto disegnare la nostra opera preferita; inoltre ci ha illustrato le opere dei tredici artisti partecipanti. Questi hanno interpretato, con il loro stile, il tema mazzolariano “Uniti in un dovere di elevazione” in base al quale l’uomo è indotto al miglioramento e alla propria emancipazione attraverso l’arte. Le opere esposte erano tutte pervase quindi di spiritualità e desiderio di elevazione, ma quello che per il colore dominante e per la tecnica ci ha impressionato maggiormente è il dipinto “L’insostenibile gravità terrena”che ci dava un senso di inquietudine, grandezza e libertà.

 

La mostra ci ha permesso di capire i diversi orientamenti dell’arte contemporanea tra astrazione, installazioni, linguaggi neopop, riprese del realismo fotografico e novecentista, non escludendo le più recenti sperimentazioni artistiche sulle nuove tecnologie applicate all’arte. Ognuna di esse ci ha trasmesso le più diverse emozioni e ci ha dato uno spunto di riflessione riguardo la spiritualità, la consapevolezza del proprio destino, la solitudine e la complessità della psiche.

 

Il percorso espositivo è stato come un viaggio iniziatico di conoscenza tra tradizione e innovazione dei modi propri del fare arte: dall’atrio d’ingresso, attraverso lo spazio centrale, alle varie stanze dedicate alla pittura, alla scultura, alle installazioni, alla fotografia, all’incisione e alla cartapesta. Tutte le opere sono state inserite nello spazio in modo preciso e premeditato perché anche allestire una mostra d’arte è un modo per esprimere se stessi e la propria creatività.

 

Abbiamo ammirato dipinti di Silvio Cattani, Antonio De Pietro, Gabriella Di Trani, Cosimo Epicoco, Veronica Piccolo; fotografie di Teresa Pollidori; sculture di Angelo Brugnera; incisioni di Elisabetta Diamanti e Giancarla Frare. Ci hanno colpito molto le light-box, installazioni luminose di Giulio De Mitri, i fregi scultorei in plexiglas e impianti di luci a led di Antonella Capponi e l’installazione ambientale su carta giapponese di Minou Amirsoleimani. Abbiamo ammirato soprattutto l’opera vincitrice di Alessandra Porfidia “Bianchi territori”, un dittico realizzato con legno, carte fatte a mano e cartoni.

Come nelle precedenti edizioni la rassegna ha reso omaggio a un artista i cui lavori si rivolgono all’espressione del sacro. Quest’anno lo spazio “Immagini dello Spirito” è stato dedicato allo scultore Ugo Riva.

Percorsi multimediali e laboratori artistici ci hanno permesso di allenare lo sguardo alla ricchezza espressiva dell’arte contemporanea e di vivere con maggiore consapevolezza l’esperienza di elevazione proposta dalla Biennale.

A fine visita abbiamo scelto l’opera che più ci ha più emozionati e la più apprezzata è stata “Il Mantello” di Veronica Piccolo e abbiamo così partecipato, col nostro voto, alla giuria popolare, giuria fortemente voluta da don Primo Mazzolari quando nel 1954 ideò il premio.

Gli alunni della classe III A 

Secondaria di Rivarolo M. no

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