IL MIO FUTURO ANCORA DA SCRIVERE...
In futuro mi vedo lavorare nello studio che aprirò dopo che avrò viaggiato e girato per il mondo a fotografare le meraviglie di ogni paese. Sì, quando sarò grande mi piacerebbe viaggiare per il mondo e visitare luoghi meravigliosi. Amerei fare un safari in Africa e vedere dal vivo i leoni, le leonesse, i loro cuccioli. Assieme a me porterò anche mia sorella Erika, se vorrà venire, e quando torneremo a casa mostreremo ai nostri genitori le avventure che abbiamo vissuto attraverso foto, filmati…insomma, un vero sogno!
Prima di tutto questo, però, devo riuscire a superare la terza media e la scuola superiore (sempre se ce la farò).
Quest’anno sta passando davvero velocemente e mi sembra di aver avuto poco tempo per scegliere la scuola superiore. Inizialmente pensavo che non ce l’avrei mai fatta a trovare la scuola giusta per me. Poi, pian piano, cercando su internet, ho trovato un settore in particolare che mi ha colpito: il tecnico grafico e l’unica scuola di Mantova che lo aveva era il Carlo d’Arco. In seguito sono andata al suo Open Day: la scuola non mi è piaciuta molto, era cupa e buia con delle finestre altissime; ma le materie ed i laboratori erano davvero belli e rendevano l’idea di come fosse la materia. Il laboratorio che mi ha colpito di più è stato quello di fotografia: c’era un cartellone nero su cui venivano messi i soggetti e poi, una volta scattata la foto, si usava il fotomontaggio per mettere lo sfondo.
Perché ho scelto questa scuola?
Perché è quella che mi ha colpita maggiormente, perché ci insegnano ad usare il computer (fondamentale al giorno d’oggi se usato correttamente); è una scuola che, una volta terminata, ti permette di fare diversi lavori e mi è piaciuta soprattutto perché c’è la fotografia che, secondo me, sarà fondamentale per il mio futuro, se vorrò aprire uno studio fotografico.
Ho alcune incertezze però sulla scelta di questa scuola; mi chiedo: ce la farò mai ad affrontare una scuola dove sono presenti fisica e chimica? Materie, da ciò che mi è stato detto, davvero difficili. Ma quello che mi fa più paura è riuscire ad “ambientarmi” in un plesso dove sono tutti alti “due metri”. Sì, ho paura che mi prendano in giro e so che accadrà perché è sempre stato così. Nonostante questo, però, sono sicura che riuscirò a superare anche questo ostacolo ed arriverò al mio scopo, alla mia meta più forte di prima, perché sono le “esperienze brutte” che ti insegnano a crescere e a far si che non ti importi più di ciò che dicono gli altri di te.
Ognuno è particolare a modo suo ed è questa particolarità a renderci unici.
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Gaia Cirelli