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STORIE DI BULLISMO E DI CORAGGIO

Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale. Il bullismo è cresciuto sempre di più nel tempo, oppressivo e vessatorio (comportamento fiscale) cyberbullismo, nonnismo. Il caso più frequente a scuola è proprio il cyberbullismo, un atto aggressivo, compiuto attraverso strumenti telematici, verso compagni.

Prendiamo esempio dal lavoro che abbiamo fatto a scuola durante i lavori a gruppi, riguardante un articolo del Corriere della Sera pubblicato il 21 novembre scorso. L’articolo in questione raccontava la storia di “Giulia”, nome di fantasia per una ragazza che abita a Roma nord, e che è stata vittima di bullismo. “Giulia” aveva deciso di andare con degli amici ad ascoltare della musica al Pincio; una volta diventato buio, lei e i suoi amici avevano deciso di ritornare a casa, quando si sono accorti di aver dimenticato la cassa su una panchina del parco. Tornati al parco per riprenderla, dei ragazzi l’avevano già presa e si stavano allontanando. Uno degli amici di Giulia (il suo amico del cuore) li ha raggiunti per chiedere loro che gli restituissero la cassa, ma questi senza motivo si sono messi a ridere e poi uno di loro gli ha mollato uno schiaffo. Tutti gli amici di Giulia sono scappati, ma non lei, che si è sentita in dovere di restare lì ad aiutarlo e di ripetere la domanda. Uno dei bulli le ha risposto prendendola in giro e chiedendole “Sì, ma tu cosa mi dai in cambio?”. Dopo un lungo tempo offese e molestie, uno dei bulli ha buttato per terra la cassa e l’ha pestata dicendo: ”Ecco, riprenditela!”. Giulia ha quindi preso la cassa ed ha fatto per andarsene verso i suoi amici, quando i bulli l’hanno rincorsa, quando finalmente sono stati fermati insieme da altri  minorenni.

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MA ADESSO VEDIAMO QUELLO CHE SUCCEDE TUTTI I GIORNI A SCUOLA…

Come Alessandro, un ragazzo vittima di bullismo fin da quando aveva 6 anni: stando alle sue stesse parole, lui è riuscito a “sopravvivere” a questa crudeltà grazie al motto “tanto poi esce il sole”. Ma prima dobbiamo vedere cosa gli è successo. Tutto è stato causato in mensa, da una sua amica che per un motivo che non si sa, ha detto a tutti che il padre di Alessandro faceva lo spazzino. Da allora lui è stato preso in giro, escluso e picchiato. Lui si era fatto sottomettere così tanto al punto di implorare suo padre a cambiare lavoro. I bulli dicevano che puzzava come suo padre, così lui, per evitare una situazione sempre più intollerabile, ha deciso di cambiare scuola e ambiente, ma il problema non ha smesso di esserci. Gli avevano chiesto di fare un’intervista su Italia uno, ma lui per paura di essere deriso ancora di più non ha accettato. Tuttavia dopo parecchie ore, i giornalisti sono riusciti a convincerlo a fargli capire che sarebbe stato d’aiuto ad altri ragazzi nella sua stessa situazione. Allora lui ha preso coraggio ed ha accettato di raccontare ai microfoni tutta la sua storia. Nonostante tutto Alessandro non ha perso la voglia di sorridere ed ha concluso l’intervista dicendo che “tanto poi esce il sole"

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Davide Bettoni

Aya el Afia

Giulia Casilli

Christian Aporti

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